Tre poesie

fotografia di Carlo Zei

Pozze

Scriverti piangendo su questo rullo,
scriverti delle carrozze
che sbandano e tutti ridono,
scriverti dei bambini che sfuggono,
scriverti di cento pozze
in cui non sempre si muore
e lento lento
in esse
sorge il sole.

 

Scogliera

Tutta frastagliata
aspetti
che il mare
si infranga
sul tuo scudo
dove neanche l’alga
è ben accetta.
Tu sei il coraggio
che non ho
o il mostro che temo,
scogliera
il mostro
che temo,
scogliera.

A testa alta
non sorridi neanche
quando il mare
accetta la sua sconfitta
e si ritira.
Ma una sera
ti vidi cedere
quando la marea
colpiva la tua faccia
e le chele di un granchio
scavavano
per dormire
almeno una notte
in te.
Tu sei
l’amore che non ho,
scogliera,
l’amore che non ho.

 

Tu il mio cielo

Ed io ti immagino
a chiacchierare,
un bicchiere in mano
e una gonna blu,
con la camicia
un po’ macchiata
che mi sorridi innamorata;
la notte è fresca
e noi corriamo,
chi se ne frega di domani
ambiguo cielo immaginario.

 

Ferruccio Mazzanti (testo)

Ferruccio Mazzanti