Ntanglement

bio.jpg

Nel mio costante percorso di ricerca in ambito musicale e personale mi sono trovato molte volte a mettere in discussione, smembrare e ricomporre, affacciarmi su dimensioni inaspettate, cercare con fatica di integrare ogni tipo di esperienza. Questo processo, che penso non debba mai terminare, mi ha permesso di elaborare una nuova interpretazione di uno strumento che mi è sempre stato a fianco, ma che ritenevo fosse ormai parte di un retaggio malinconico del passato: la chitarra elettrica. Stimolato dalla consegna prossima del mio esame finale di Conservatorio mi ponevo numerose domande: come riuscire a conservare il mio approccio ludico-istintivo di musicista con le complesse possibilità espressive digitali ?? Riflessione parte II : cosa succederebbe se attraverso strumenti digitali fossi in grado di modulare lo spazio con le stesse caratteristiche dirette con le quali si modula la dinamica/altezza di uno strumento musicale?? Come spesso succede le risposte sono sotto il nostro naso ma si nascondono prendendosi gioco di noi: la chitarra elettrica è lo strumento, il suo corpo è lo spazio. 

Senza titolo-1.jpg

Quindi amplificando separatamente le sei corde di questo strumento, e riproducendole attraverso sei speakers è un po’ come essere magicamente catapultati all’interno del body della chitarra e riuscire a percepirne ogni sua vibrazione e movimento strutturale . Nasce cosi il progetto X6 e ne seguiranno tre composizioni: “1”, “quI/Ora”, ”Ntanglement” tutte con un filo conduttore, dissolvere la percezione psichica del reale per focalizzarsi sull’ascolto delle emozioni. 

Il performer rimane padrone del contatto fisico con lo strumento musicale, senza una vera e propria partitura ma delle gestualità improvvisate, ,mentre l’aspetto multicanale e l’intervento dei filtri sono gestiti dall’elettronica che si muove in autonomia e si integra dinamicamente con l’esecuzione. 

Attualmente la mia ricerca si è estesa nella modulazione dello spazio attraverso altri tipi di strumenti musicali, e quindi nella costituzione di un ensemble di iper-strumenti. 

“L’arte senza la tecnica è debole, la tecnica senza arte può distruggerti la vita.” 

24:11:16_Diffrazioni_phSimone_Gensini.jpg

Francesco Perissi è chitarrista, batterista, sound designer e ingegnere del suono. Si è diplomato al Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze dove ha scritto composizioni eseguite dal New Music Ensemble di New York con la direzione di Esther Lamnek. Attualmente indirizza la sua ricerca sulle possibilità dello sviluppo tecnologico ed espressivo della chitarra elettrica, collabora con Tempo Reale a Firenze, compone ed insegna software audio.

Francesco Perissi