Sharon Hall - A conversation of colors

The paintings I am currently making employ a simple and reduced geometry. Often making use of transparent overlays to create more complex structures or solid blocks which move and shift optically, depending on their accented weights and compositional devices. Also, they can utilize shadows and changing chromatic relations activated by different light sources and conditions. I am interested in the instability of color and the viewers ‘participatory’ involvement in how one might ‘read’ a painting – its atmosphere or sense of space that sometimes allows for a shallow illusionistic space-influenced in part by my encounters with the many trompe l’oeil devices employed it Italian wall painting from Roman times through to the quattrocento. My work is very influenced by Italian painting traditions, especially those seen in wall paintings and frescos where the physical materiality of surface is at play with the depicted spaces, playing perceptual tricks on the viewer in an invitation to interact as a participant within the illustrated narrative.  I use color intuitively, getting a sense or feel for how a painting might develop so in this way each work is essentially open ended- they are not planned or filled in but arrived at through the internal dialogue with their making.

Sharon Hall

I dipinti che sto realizzando impiegano una geometria semplice e ridotta. Spesso fanno uso di sovrapposizioni trasparenti per creare strutture più complesse o blocchi solidi che si muovono e si spostano otticamente, a seconda dei pesi accentuati e dei dispositivi compositivi. Inoltre, possono utilizzare ombre e relazioni cromatiche mutevoli attivate da diverse fonti e condizioni di luce. Mi interessa l'instabilità del colore e il coinvolgimento "partecipativo" dello spettatore nel modo in cui si può "leggere" un dipinto - la sua atmosfera o il senso dello spazio che a volte permette di creare uno spazio illusionistico poco profondo - influenzato in parte dal mio incontro con i molti trompe l'oeil utilizzati nella pittura murale italiana dall'epoca romana fino al Quattrocento. Il mio lavoro è molto influenzato dalla tradizione pittorica italiana, in particolare da quella delle pitture murali e degli affreschi, dove la materialità fisica della superficie è in gioco con gli spazi rappresentati, giocando trucchi percettivi con lo spettatore, che viene invitato a interagire come partecipante alla narrazione illustrata. Uso il colore in modo intuitivo, percependo il modo in cui un dipinto potrebbe svilupparsi: in questo modo ogni opera è essenzialmente aperta, il colore non è pianificato o costruito, ma è raggiunto attraverso il dialogo interno con la sua realizzazione.

Sharon Hall

Abstract painting of geometric conception, we could define Sharon Hall's artistic practice in this way. But this label fails to fully render the final results this British painter arrives at. In fact, her paintings are endowed with a special freshness. If the initial intention seems to be to construct works in which the division of space is regulated in a very exact and rational way, the final outcome surprises because it possesses a fascinating visual softness, evident when one looks at her works not on a computer screen, but live, when it is possible to savor the velvety concreteness of the colors. The colors, precisely, which in each canvas are juxtaposed with great accuracy: they occupy contiguous monochrome sectors and dialogue with each other intensely. This conversation of colors takes place in each and every one of Sharon Hall's works; it is a dynamic that represents the soul of her paintings. Warm hues-red, green, orange, yellow-are stretched over the canvases building a comforting effect, releasing a quiet intensity of their own. These works contain a highly stimulated contrast. An exact grid is always present, a strict subdivision of space, but this rigidity of form is modified by the colors that inhabit these boundaries, created and juxtaposed with masterful sensitivity.

Stanza 251

Pittura astratta di concezione geometrica, potremmo definire così la pratica artistica di Sharon Hall. Ma questa etichetta non riesce a rendere pienamente i risultati finali a cui arriva questa pittrice inglese. I suoi quadri infatti sono dotati di una freschezza speciale. Se l'intenzione di partenza sembra quella di costruire opere in cui la divisione degli spazi è regolata in modo molto esatto e razionale, l'esito finale sorprende perché possiede una affascinante morbidezza visiva, evidente quando si guardano le sue opere non sullo schermo di un computer, ma dal vivo, quando è possibile assaporare la concretezza vellutata dei colori.  I colori, appunto, che in ogni tela sono accostati con grande accuratezza: occupano settori monocromi contigui e dialogano fra loro intensamente. Questa conversazione dei colori si svolge in ogni singola opera di Sharon Hall, è una dinamica che rappresenta l'anima dei suoi dipinti. Tonalità calde- rosso, verde, arancione, giallo- si distendono sopra le tele costruendo un effetto confortante, sprigionano una loro quieta intensità. Queste opere contengono un contrasto molto stimolate. E' sempre presente una griglia esatta, una suddivisione dello spazio rigorosa, ma questa rigidità delle forme viene modificata dai colori che abitano questi confini, creati ed accostati con magistrale sensibilità. 

Stanza 251


Sharon Hall was born in 1954 in Darlington, UK. She trained at Lanchester Polytechnic and the Slade School of Fine Art, where she was awarded the Jeremy Cubbitt Painting Prize and the Sir James Knott Scholarship in 1981. In 1990 she was chosen for a Rome Award in Painting at the British School at Rome. Hall has exhibited through-out the UK and Europe, including solo exhibitions at Todd Gallery, London (1989); Artist of the Day Angela Flowers Gallery, London (1990); Castlefield Gallery, Manchester (1993); Union Street Gallery (1995) and Palazzo del Podesta Pescia, Italy (2013). Her work is held in the collections of Artsite, New York, USA; Barclays Bank, London; Heathrow Airport, London; Norton Rose, London; Prudential Collection, New Jersey, USA.

Sharon Hall è nata nel 1954 a Darlington, nel Regno Unito. Si è formata al Lanchester Polytechnic e alla Slade School of Fine Art, dove ha ricevuto il Jeremy Cubbitt Painting Prize e la Sir James Knott Scholarship nel 1981. Nel 1990 è stata selezionata per il Rome Award in Painting presso la British School at Rome. Hall ha esposto in tutto il Regno Unito e in Europa, tra cui mostre personali alla Todd Gallery di Londra (1989), alla Artist of the Day Angela Flowers Gallery di Londra (1990), alla Castlefield Gallery di Manchester (1993), alla Union Street Gallery (1995) e al Palazzo del Podestà di Pescia, Italia (2013). Le sue opere sono presenti nelle collezioni di Artsite, New York, USA; Barclays Bank, Londra; Heathrow Airport, Londra; Norton Rose, Londra; Prudential Collection, New Jersey, USA.


We have called 'Il Ridotto' a special exhibition project of Stanza 251. It involves the use of the small entrance room of our exhibition space as an exclusive place in which to realise a 'variable set-up' programme. A sort of 'project room', a more intimate dimension that will host a single work (or installation) by a specific artist, for a shorter time than the duration of the solo exhibitions simultaneously set up in the adjacent spaces. In our intentions, 'Il Ridotto' will be a way to focus attention on particular works, with a closer and deeper look. We plan to organise a series of exhibitions in quick rotation, marked out according to a very agile and flexible calendar. All the initiatives set up in the Ridotto will be punctually publicised through the usual social channels we use, and will help to accurately define the lines of research favoured by Stanza 251.

Abbiamo denominato “Il Ridotto” un progetto espositivo speciale di Stanza 251. Si tratta dell'utilizzo della saletta di ingresso del nostro spazio espositivo come luogo esclusivo in cui realizzare una programmazione “ad assetto variabile”. Una sorta di “project room”, una dimensione più raccolta ed intima che ospiterà una singola opera (o un allestimento) di uno specifico artista, per un tempo più breve rispetto alla durata delle mostre personali contemporaneamente allestite negli spazi adiacenti. Nelle nostre intenzioni “Il Ridotto” sarà un modo per concentrare l'attenzione su particolari opere, con uno sguardo più attento e profondo. Prevediamo di organizzare una serie esposizioni a rotazione veloce, scandite secondo un calendario molto agile e flessibile. Tutte le iniziative allestite nel Ridotto saranno puntualmente pubblicizzate attraverso i consueti canali sociali di cui ci serviamo e contribuiranno a definire in modo accurato le linee di ricerca privilegiate da Stanza 251.

Carlo Zei