Cosa ho visto a Novembre

F is for family: bellissima serie animata sulla famiglia disfunzionale statunitense. Ci sono dei momenti di pura poesia cinica, in altri momenti è così pessimista che non puoi che fare risate nerissime. Notevole.

Connected: Docuserie su connessioni strane sul pianeta terra: per esempio: i fossili nel deserto del Sahara che sbriciolandosi vengono sollevati dalle tempeste e portati sull’oceano dove nutrono il plancton e poi continuano fino alla foresta amazzonica, dove vanno a fertilizzare il terreno. Divertente anche se pensato per un pubblico non molto intelligente.

Atomic Blonde: Charlize Theron è una spia americana nella Berlino dell’89, poche ore prima del celebre muro. Se non picchia duro lei, non si sa chi altro possa farlo. La marcata patinatura vaporwave e tutti i tragici neon rendono il film molto divertente se siete amanti dei fumetti. Altrimenti lasciate perdere.

Sto pensando di finirla qui: Evitabile polpettone di Kaufman. Peccato. Ne parlo più nel dettaglio qui: https://www.pr8duction.com/essere-charlie-kaufman/

Home Game: Docuserie sugli sport strani. Essendo fiorentino veder iniziare questa serie con il calcio storico mi ha rasserenato moltissimo: anche Netflix pensa che non sia proprio un’attività ludica normale, forse più un circo di creature strane da guardare con occhio da etologo. Altri sport sono effettivamente folli e sempre con lo stesso occhio vorrei poter assistere alle loro competizioni.

Parola di allenatore: Bellissima serie sugli allenatori che spiegano come portano a casa la pagnotta. Direi che sia motivazionale è veramente poco. Io, appena finito di vederlo, ho pensato che avrei cambiato il mondo. Chiaramente non ha funzionato, però rimane il ricordo di una bella sensazione di onnipotenza.

Psyco: Fa sempre bene rivedere per la 25esima volta un capolavoro come questo.

Il replicante: ho visto questo lungometraggio in pezzi da quindici minuti l’uno nell’arco di una settimana e l’unica cosa che salvo è un giovanissimo Charlie Sheen (inabile alla recitazione come sempre) è una bellissima, irresistibile, sensuale Sherilyn Fenn, celebre per il suo ruolo in Twin Peaks di Audrey Horne. Che dire: bande di pischelli che si sfidano in gare di auto contro un fantasma vendicativo nel 1986.

La grande guerra: Beh, alla terza visione confermo che è un capolavoro.

Lo schermo dell’arte: Come sempre una valanga di cose interessanti piuttosto che belle.

Festival dei popoli: tantissimi documentari molto belli, ma vorrei citarne in particolare uno: Aylesbury Estate di Carlotta Berti e Michelangelo Ferrara. Qua analizzano la gentrificazione di Londra seguendo gli abitanti di un palazzo che di lì a poco sarebbe stato distrutto, in particolare di un signore anziano che diventa un po’ la metafora di tutte quelle persone che sono sgradite alle logiche del capitalismo urbanistico. Bello, toccante, politicamente necessario.

Ferruccio Mazzanti