Artisti della Stanza 251
Una mostra per l’estate
Luglio - Agosto 2025
Abbiamo allestito una mostra collettiva estiva con opere di artisti fedelissimi del progetto Stanza 251. Pittura, fotografia, scultura. In ordine sparso: Bärbel Reinhard, Enrico Bertelli, Tomoko Sugahara, Pietro Manzo, Carlo Zei, Luca Matti, Andrew Smaldone, Stefano Loria, Enrico Bianda, Marco Fallani. Una delle caratteristiche comuni agli artisti che animano la Stanza251 è l'integrità. Una attitudine preziosissima in questi tempi difficili percorsi da mode effimere e superficiali, con il fantasma dell'inutilità dell'arte sempre in agguato, con il rischio dell'irrilevanza o della ripetizione sterile di modelli già ampiamente sperimentati in epoche passate. Integrità intesa come una condizione essenziale del fare arte, ovvero l'essere totalmente fedeli ad un proprio demone, seguire una propria intuizione fino in fondo, costruendo su questa pericolosa ossessione un linguaggio espressivo che possieda una scintilla personale. E' troppo poco ? E' una ambizione troppo grande? Non lo sappiamo, ma proviamo a stare sopra questo palcoscenico. Stiamo preparando tante novità per i prossimi mesi.
We set up a summer group exhibition with works by loyal artists of the Stanza 251 project. Painting, photography, sculpture. In no particular order: Bärbel Reinhard, Enrico Bertelli, Tomoko Sugahara, Pietro Manzo, Carlo Zei, Luca Matti, Andrew Smaldone, Stefano Loria, Enrico Bianda, Marco Fallani. One of the characteristics common to the artists who animate Stanza251 is integrity. A very precious aptitude in these difficult times traversed by ephemeral and superficial fashions, with the ghost of the futility of art always lurking, with the risk of irrelevance or the sterile repetition of models already widely experimented in past eras. Integrity understood as an essential condition of making art, that is, being totally faithful to one's own demon, following one's own intuition to the end, building on this dangerous obsession an expressive language that possesses a personal spark. Is this too little ? Is it too great an ambition ? We don't know, but we try to stay above this stage. We are preparing many new things for the coming months.
Pietro Manzo, “Brutal or Beautiful _arancio”, 2021-2023, olio su tela, cm 80 x 80
Stanza251 è felice di segnalare l'inizio della collaborazione della galleria con Pietro Manzo, artista che opera uno specialissimo lavoro di ridefinizione del concetto di paesaggio urbano. Dipinge zone periferiche infestate da una massa di detriti disseminati ovunque, come dopo un'esplosione. Altre volte raffigura spazi interni di loft o fabbriche abbandonate, luoghi frammentati e distorti come visti in sogno o filtrati da una specie di visione potenziata. Tutto questo Manzo lo fa senza perdere il gusto per l'immagine accurata, costruita in modo estremamente preciso anche attraverso un uso fantasmagorico del colore. Le sue visioni ci restituiscono scene in equilibrio tra l'esattezza del dettaglio architettonico e la fascinazione di una atmosfera fluida, incandescente e misteriosa.
Stanza251 is happy to report the beginning of the gallery's collaboration with Pietro Manzo, an artist who does a very special job of redefining the concept of the urban landscape. He paints suburban areas haunted by a mass of debris scattered everywhere, as after an explosion. Other times he depicts interior spaces of lofts or abandoned factories, fragmented and distorted places as seen in a dream or filtered through a kind of enhanced vision. All this Manzo does without losing his taste for the accurate image, constructed in an extremely precise way even through a phantasmagorical use of color. His visions give us scenes balanced between the exactitude of architectural detail and the fascination of a fluid, glowing, mysterious atmosphere.
Bärbel Reinhard, ”Senza titolo 01_dalla serie_again still erratics perhaps”, 2020 fotografia digitale, cm 37,5 x 25
Consideriamo questa figura enigmatica - costruita da Bärbel Reinhard mediante tagli, costruzioni e decostruzioni - un viaggiatore calato dentro uno spazio siderale. Si trova sulla superficie di un pianeta immensamente lontano, ma sembra esistere vicino alle nostre inquietudini per ricordarci di continuare il viaggio.
Consider this enigmatic figure-constructed by Bärbel Reinhard through cuts, constructions and deconstructions-a traveler lowered inside a sidereal space. He stands on the surface of an immensely distant planet, but seems to exist close to our anxieties to remind us to continue the journey.
Carlo Zei,”Senza titolo”, Forte dei Marmi, fotografia digitale, 2012, cm 39 x 26
Questa fotografia di Carlo Zei cattura la nostra attenzione per un motivo preciso: ci suggerisce un tema fondamentale che nutre il potere espressivo dell'immagine, però è un tema – fantasma, non contenuto dentro l'inquadratura. In questa visione infatti ogni elemento ci parla del mare che tuttavia è fuori campo. Vediamo lo stabilimento balneare con le cabine in assetto invernale, protette da reticolati e barriere. Vediamo una passerella di legno che attraversa una porzione di spiaggia, un cielo con le nuvole dense tagliate dalla verticalità di un pennone senza bandiera: è un'assenza che rimanda all'altra più importante mancanza. Il mare è alle nostre spalle, invisibile, un vuoto ancora più presente e decisivo.
This photograph by Carlo Zei captures our attention for a specific reason: it suggests to us a fundamental theme that nourishes the expressive power of the image, however, it is a theme-ghost, not contained within the frame. In fact, in this vision every element tells us about the sea, which nevertheless is off-screen. We see the bathing establishment with the cabins in winter trim, protected by netting and barriers. We see a wooden footbridge crossing a portion of the beach, a sky with dense clouds cut by the verticality of a flagpole without a flag: it is an absence that refers to the other more important absence. The sea is behind us, invisible, a void even more present and decisive
Stefano Loria, “In Summer,” 2016, oil on canvas, 60 x 55 cm
Un dipinto di Stefano Loria, estivo non solo per il suo titolo, ma soprattutto per le scelte cromatiche applicate. Qui il colore è usato per costruire un luminoso campo di forze. Uno specchio azzurro, appena increspato con sfumature tonali, è accostato ad un territorio più neutro, attraversato da linee di fuga. La visione di una stagione ricca di energie potenziali.
A painting by Stefano Loria, summery not only for its title, but especially for the color choices applied. Here color is used to build a bright force field. A blue mirror, barely rippled with tonal hues, is juxtaposed with a more neutral territory crossed by vanishing lines. A vision of a season full of potential energies.
A sinistra: Luca Matti, B.H. #36, 2018, olio su tela, cm 60 x 55. A destra: Andrew Smaldone, “The Hermitage”, 2011, olio su lino, cm 50 x 60
Partito anni fa da una attitudine quasi fumettistica (segno immediato, grande potenza comunicativa, personaggi inconfondibili) Luca Matti è andato poi affinando questa sua componente, inserendola in un ampio universo espressivo. Oggi pratica una pittura figurativa con estrema attenzione nell'uso del colore (viraggio tonale sulla gamma del grigio o dell'ocra più terrosa) che ci restituisce intricate architetture, foreste impenetrabili, metropoli con edifici affastellati uno sopra l'altro. Altre volte fanno la loro apparizione delle sculture di gomma nera che raffigurano figure animalesche un po' mostruose nello stile del romanzo Pasto nudo di William S. Burroughs e del relativo film diretto da David Cronenberg. In certi casi la scultura può essere di formato ridottissimo, ad esempio una semplice pallina da ping pong decorata in modo da risultare un palcoscenico sontuoso, capace di contenere un intero mondo sulla sua minima superficie. Tempo e architettura danzano dentro queste opere, apparentemente realistiche, dipinte da Luca Matti con implacabile esattezza ma non in modo calligrafico. Probabilmente è giusto considerarle oggetti indefinibili, senza alcuna funzione tranne quella di suscitare curiosità ed emozione in chi le osserva. Forme-esca per accendere la nostra immaginazione.
Da anni Andrew Smaldone dipinge spazi interni: camere, uffici, immaginari saloni perfettamente vuoti, senza presenze viventi. Spesso appaiono le facciate di palazzi e ville. Siamo particolarmente affascinati da un quadro raffigurante una lussuosa dimora in stile neo classico, immersa in una incantata foschia arancione. Un quadro fantastico, in cui la villa sembra bruciare dentro un sogno. I dettagli architettonici sono realistici ma il risultato finale è strano e seducente. La pittura di Andrew Smaldone trasfigura le architetture in modo sorprendente. La facciata di questa sontuosa villa continua a bruciare dentro un fuoco impossibile che non la consuma.
Starting years ago with an almost cartoonish attitude (immediate sign, great communicative power, unmistakable characters) Luca Matti has gone on to refine this component of his, inserting it into a wide expressive universe. Today he practices a figurative painting with extreme care in the use of color (tonal viraggio on the range of gray or the most earthy ochre) that gives us back intricate architectures, impenetrable forests, metropolis with buildings piled one on top of the other. Other times black rubber sculptures make their appearance, depicting somewhat monstrous animal figures in the style of William S. Burroughs' novel Naked Meal and the related film directed by David Cronenberg. In some cases the sculpture may be of the smallest format, for example, a simple ping pong ball decorated in such a way as to be a lavish stage, capable of containing an entire world on its smallest surface. Time and architecture dance within these seemingly realistic works, painted by Luca Matti with relentless exactitude but not calligraphically. It is probably fair to consider them as indefinable objects, with no function except to arouse curiosity and emotion in the viewer. Forme-esque to ignite our imagination.
For years Andrew Smaldone has been painting interior spaces: rooms, offices, imaginary halls perfectly empty, without living presences. The facades of palaces and villas often appear. We are particularly fascinated by a painting depicting a luxurious mansion in the neo-classical style, bathed in an enchanted orange haze. It is a fantastic painting, in which the mansion seems to burn inside a dream. The architectural details are realistic but the end result is strange and seductive. Andrew Smaldone's painting transfigures architecture in a surprising way. The facade of this sumptuous mansion keeps burning inside an impossible fire that does not consume it.
Tomoko Sugahara, “Paesaggio Lontano VII”, 2024, olio e tempera all'uovo su tela, cm 73 x 73.
Protagonista di una pittura astratta raffinatissima, Tomoko Sugahara rielabora suggestioni cromatiche in una chiave rarefatta e super suggestiva. Nelle sue opere le sottili velature di colore sovrapposte costruiscono paesaggi impalpabili e la luce diffusa nello spazio della tela suggerisce profondità e riflessione.
The protagonist of a highly refined abstract painting, Tomoko Sugahara reworks chromatic suggestions in a rarefied and super evocative key. In her works, the subtle overlapping veils of color build impalpable landscapes, and the light diffused in the space of the canvas suggests depth and reflection.
Enrico Bertelli, “Senza titolo”, 2024, ,resina su tela, cm 40x3
Le opere su tela di Enrico Bertelli realizzate con le resine sono una delle varie linee di ricerca di questo artista, da sempre molto legato ad un'idea di libera sperimentazione. Nella sua disciplina pittorica il lavoro si svolge infatti senza troppe preoccupazioni di rispettare le regole di una accademica “buona” esecuzione delle opere. La sua pratica artistica è avventurosa e contiene una specie di intimo nucleo punk che determina una felice disinvoltura nel servirsi degli strumenti tecnici. Bertelli ha coltivato fin dall'inizio della sua storia di pittore una fresca disponibilità ad accettare l'incidente imprevisto, in nome di una sensibile apertura all'evento inteso come puro dispiegarsi di una forza più originaria ed incandescente, capace di introdurre dentro l'oggetto finito una possibilità ulteriore, un supplemento di autenticità. Ci troviamo davanti ad uno splendore senza orpelli, incontriamo significati dinamici e stratificati, mantenuti entro il perimetro di un caldo minimalismo.
Enrico Bertelli's works on canvas made with resins are one of the various lines of research of this artist, who has always been very attached to an idea of free experimentation. Indeed, in his painting discipline, the work is carried out without too much concern for adhering to the rules of an academic “good” execution of the works. His artistic practice is adventurous and contains a kind of intimate punk core that determines a happy nonchalance in the use of technical tools. From the very beginning of his history as a painter, Bertelli has cultivated a fresh readiness to accept the unforeseen accident, in the name of a sensitive openness to the event understood as a pure unfolding of a more original and incandescent force, capable of introducing within the finished object a further possibility, a supplement of authenticity. We find ourselves before a splendor without frills, we encounter dynamic and layered meanings, kept within the perimeter of a warm minimalism.
A sinistra: Carlo Zei,”Senza titolo”, Forte dei Marmi, fotografia digitale, 2012, cm 39 x 26. A destra: Marco Fallani, “La coscienza”, 2024, scultura di terracotta policroma
Siamo stati a trovare Marco Fallani nel suo studio nella campagna toscana, per ammirare le nuove opere. Il primo risultato di quella fortunata visita è che adesso abbiamo collocato in galleria una sua scultura affascinante e un po' misteriosa. Una figura in terracotta policroma, sospesa tra tradizione ed avanguardia, tra serena contemplazione e segreta inquietudine.
We visited Marco Fallani in his studio in the Tuscan countryside to admire new works. The first result of that fortunate visit is that we have now placed a fascinating and somewhat mysterious sculpture of his in the gallery. A polychrome terracotta figure, suspended between tradition and avant-garde, between serene contemplation and secret restlessness.
Isolario (carte 60x65 cm ) 2024
Seguendo la pittura di Valentina Biasetti da molti anni, ricordiamo giovani corpi circonfusi da aloni multicolori che li avvolgevano come saettanti arcobaleni elettrici. Sono figure evocate in modo prepotente, collocate dentro uno spazio bianco neutrale, suggeriscono una promessa di felicità e pienezza, come fossero in attesa in una Età dell'Acquario imminente. Valentina Biasetti riesce sempre a salvare nelle sue emblematiche vestali una qualità fragile, una scintilla di commozione che mantiene alta la temperatura emozionale di ogni scena.
Following Valentina Biasetti's painting for many years, we remember young bodies surrounded by multicolored halos that enveloped them like thundering electric rainbows. They are overpoweringly evoked figures, placed within a neutral white space, suggesting a promise of happiness and fullness, as if they were waiting in an impending Aquarian Age. Valentina Biasetti always manages to save in her emblematic vestals a fragile quality, a spark of emotion that keeps the emotional temperature of each scene high.