Valentina Biasetti
Seguendo la pittura di Valentina Biasetti da molti anni, ricordiamo giovani corpi circonfusi da aloni multicolori che li avvolgevano come saettanti arcobaleni elettrici. Erano figure evocate in modo prepotente, collocate dentro uno spazio bianco neutrale, suggerivano una promessa di felicità e pienezza, come fossero in attesa in una Età dell'Acquario imminente. Anche le opere recenti mantengono attiva la tensione fiammeggiante tra una descrizione super precisa - quasi asettica, documentale- ed una esplosione di energia versata dentro l'aria dell'opera. Il risultato è uno spettacolo di potente magnetismo, con grande atmosfera offerta allo sguardo dello spettatore. Pensiamo alla copertina di un disco dei Boards of Canada (Music has the right to children) investita dal calore di vibrazioni più vivaci. Non una visione congelata nella distanza di un attimo bloccato, ma un episodio in divenire, aperto a future trasformazioni. Valentina prosegue la sua originale ricerca: mediante gli strumenti del disegno e della pittura affronta il tema della figura femminile collocata in una situazione astratta ed atemporale. Ogni presenza è fissata dentro una teatralità essenziale (ma con speciale attenzione per le stoffe damascate che nascondono i corpi).
Spesso le protagoniste dei quadri si trovano vicine ad uno specchio d'acqua e sembrano influenzate dalle inquietudini trasmesse da questa dimensione raddoppiata. Sono figure collocate dentro una colorata foschia enigmatica, una specie di vapore rosa o arancione che rende tutta la situazione assai onirica e carica di ansie latenti (fare attenzione alle mani intrecciate che tengono stretto un vaso dal contenuto misterioso).
Le narrazioni visive di Valentina Biasetti sono il frutto di una mente potente, capace di processare e rielaborare in chiave personale molte suggestioni diverse provenienti dall'immaginario della Pop Art, dalla pubblicità, dal cinema più sperimentale, trasformandole in concrete rappresentazioni. L'artista esercita un ferreo controllo su ogni dettaglio delle immagini che produce, tuttavia in questo caso la tecnica non genera opere fredde, al contrario, Valentina Biasetti riesce sempre a salvare nelle sue emblematiche vestali una qualità fragile, una scintilla di commozione che mantiene alta la temperatura emozionale di ogni scena.
Having followed Valentina Biasetti's painting for many years, we remember young bodies surrounded by multicolored halos that enveloped them like flashing electric rainbows. These were figures evoked in a powerful way, placed within a neutral white space, suggesting a promise of happiness and fulfillment, as if they were waiting for an imminent Age of Aquarius. Even her recent works maintain the flamboyant tension between a super-precise, almost aseptic, documentary-like description and an explosion of energy poured into the air of the work. The result is a spectacle of powerful magnetism, with a great atmosphere offered to the viewer's gaze. Think of the cover of a Boards of Canada album (Music has the right to children) invested with the warmth of more lively vibrations. Not a vision frozen in the distance of a frozen moment, but an episode in the making, open to future transformations. Valentina continues her original research: through the tools of drawing and painting, she addresses the theme of the female figure placed in an abstract and timeless situation. Each presence is fixed within an essential theatricality (but with special attention to the damask fabrics that hide the bodies).
The protagonists of the paintings are often found near a body of water and seem influenced by the unease conveyed by this doubled dimension. They are figures placed within a colorful, enigmatic mist, a sort of pink or orange vapor that makes the whole situation very dreamlike and charged with latent anxieties (note the intertwined hands holding tightly to a vase with mysterious contents).
Valentina Biasetti's visual narratives are the fruit of a powerful mind, capable of processing and reworking in a personal key many different suggestions from the imagery of Pop Art, advertising, and experimental cinema, transforming them into concrete representations. The artist exercises strict control over every detail of the images she produces, yet in this case the technique does not generate cold works. On the contrary, Valentina Biasetti always manages to preserve a fragile quality in her emblematic vestals, a spark of emotion that keeps the emotional temperature of each scene high.
Valentina Biasetti, Firenze 2024, foto di Carlo Zei
Valentina Biasetti (Parma 1979) ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Bologna dove si è laureata con lode nel 2005. Dal 2002 inizia la sua attività espositiva in gallerie private e spazi pubblici, la selezione finalista ai principali concorsi d’arte Nazionali/Internazionali e fiere d’arte. La sua ricerca si sviluppa come un discorso sulla progressiva perdita d’identità della figura e degli oggetti rappresentati in relazione allo spazio che li circonda. Pieni e vuoti sono il tema del dialogo immaginario che si svolge in una dimensione quasi surreale, muta e silenziosa, uno spazio sospeso e atemporale che si presenta come luogo dell’Assenza. Tra le attività recenti e importanti del 2024 la partecipazione solo show ad Artefiera Bologna con la Galleria Quam, la mostra personale “La carne delle nubi” presso la UMA Gallery di Novara e la mostra personale “Si sogna prima di contemplare” alla Galleria QUAM di Scicli a cura di Albero Mattia Martini. Tra le principali esposizioni personali e collettive negli anni passati ricordiamo, Zaion Gallery (BI), The Blender Gallery, Athens (Atene), Pinacoteca di Varallo e Museo, Varallo (VC), Galleria Cartavetra (FI), Galleria Gare82 (BS), No Title Gallery (VE).
Valentina Biasetti (Parma, 1979) attended the Academy of Fine Arts in Bologna, where she graduated with honors in 2005. In 2002, she began exhibiting her work in private galleries and public spaces, and was selected as a finalist in major national and international art competitions and art fairs. Her research develops as a discourse on the progressive loss of identity of the figure and objects represented in relation to the space that surrounds them. Fullness and emptiness are the theme of the imaginary dialogue that takes place in an almost surreal, mute, and silent dimension, a suspended and timeless space that presents itself as a place of Absence. Among his recent and important activities in 2024 are his participation in a solo show at Artefiera Bologna with the Quam Gallery, the solo exhibition “La carne delle nubi” (The Flesh of the Clouds) at the UMA Gallery in Novara, and the solo exhibition “Si sogna prima di contemplare” (One Dreams Before Contemplating) at the QUAM Gallery in Scicli, curated by Albero Mattia Martini. Among the main solo and group exhibitions in recent years, we mention Zaion Gallery (BI), The Blender Gallery, Athens (Athens), Pinacoteca di Varallo e Museo, Varallo (VC), Galleria Cartavetra (FI), Galleria Gare82 (BS), and No Title Gallery (VE).