Una strana meraviglia

Partito come netlabel nel 1999 il progetto di Erik Skodvin si trasforma poi nel 2006 in Miasmah recordings, vera e propria etichetta musicale impegnata nella produzione, su supporti fisici, di lavori inscrivibili in un ben preciso scenario sonoro. I confini di questo territorio possono essere indicativamente definiti nella musica ambient, modern classic e cinematica. A questa attività Erik affianca adesso anche quella di un negozio a Berlino per una migliore diffusione delle proprie produzioni.

Scorrendo il racconto che Miasmah ci offre è inevitabile sentirsi proiettati in territori oscuri dove ogni passo è una rivelazione e la diversità diventa curiosa bellezza. Paesaggi sonori cinematografici e colonne sonore di un mondo evanescente. Un senso di sospensione e incognito pervade il lungo elenco di lavori in catalogo che come capitoli/scenari diversi di un unico libro/paesaggio si snodano all’ascolto. Tanto che il linguaggio sia musica per strumento solo, elettroacustico o elettronico una spezia di cupa bellezza lega tutte le produzioni, segno di una scelta che, seppur nella diversità dei canoni espressivi scelti, mantiene fermi carattere e destinazione.

Una tavolozza sonora nella quale colori dolci e scintillanti coabitano con uno sfondo oscuro. Così i lavori prodotti da Miasmah si impongono a chi si affaccia al loro ascolto regalandogli un’ immersione totale nelle diverse atmosfere sonore attraverso suoni dai poteri fortemente evocativi, come una sorta di astrazione magnetica.

Scuro, potente e meditativo il flusso che esce dai solchi di questi dischi non concede niente alla banalità aprendo visioni totalmente inaspettate: una pellicola in bianco e nero dove, a ben guardare, la grana rivela particolari a prima vista nascosti.

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In dialogo con Erik Skodvin:

1_Perché la scelta di aprire un'etichetta?

Ho lanciato l'etichetta con la sua attività iniziale nel 1999, esclusivamente come download gratuito open-source "net label",  dopo aver fatto musica da camera per anni ed essere stato coinvolto nella scena demo del momento. In quel momento stavo incontrando persone con la stessa mentalità su chat online come IRC e frequentavo demo-party di computer. L'inizio della parte fisica dell'etichetta, come ora la conosciamo, è avvenuto nel 2006 mentre stavo mettendo insieme una compilation con i miei artisti preferiti che lavorano nell'ambito della musica ambient, modern classic e cinematic. Volevo farlo come una versione digitale  e,  come il mio amico John Twells (Type Records),  stavo lavorando presso la società di distribuzione Baked Goods a Manchester.  All’epoca lui mi ha detto: perché non fai anche una versione CD che noi potremmo distribuire? Ho pensato che fosse una buona idea e non ho pensato molto di più. Poi quando uscì mi chiesero cosa sarebbe successo dopo. Credo di aver iniziato l'etichetta senza pianificarla. Quindi è iniziato tutto da solo.

 

2_Come avviene l'incontro con gli artisti?

Dipende. Dal momento che anche io faccio musica e suono in spettacoli in giro. Ho avuto la possibilità di incontrare musicisti di persona. Nella maggior parte dei casi ho un contatto personale o conosco qualcuno che conosce qualcun altro. Ma succede anche che trovo una demo che mi piace molto e inizio a lavorare con quella persona, poi molto spesso in un secondo momento ci incontriamo per suonare o organizzare uno spettacolo insieme. In realtà non vorrei lavorare solo con persone che non incontrerò più. Opero ad un livello in cui il rapporto personale è altrettanto importante. Condividere esperienze e creare qualcosa di comune insieme è parte di ciò che rende l’attività di un'etichetta utile. Al momento non è possibile, il che è un duro colpo e costringe a ripensare.

 

3_Come funziona la produzione e la promozione di un artista che pubblica sulla tua etichetta?

A volte prendo un disco finito. Altre volte lavoro insieme ad un artista fin dall'inizio, contribuendo a modellarlo nella sua forma finale. Realizzo anche tutta la progettazione grafica delle copertine che costituisce di per sè una sorta di promozione. A volte utilizzo anche altri lavori di grafica che però devono avere uno stile riconoscibile. In generale impiego un sacco di tempo in ogni produzione. Prima c’era un discreto numero di giornalisti, riviste e siti che scrivevano recensioni sulle produzioni di Miasmah. Comunque, adesso non c'è rimasto quasi nessuno, quindi è sempre più difficile fare promozione e ottenere recensioni per le persone che potrebbero volerle leggere. In qualche modo fremo all'idea di pubblicare nel mondo un oggetto bello che resista e, si spera, aiuti qualcun altro a far fronte ad una realtà sempre più desolante. Con questo pensiero in testa è importante avere un alto livello di qualità e non di prodotti. Un'uscita su Miasmah dovrebbe essere, si spera, una promozione di per sé, capace di raggiungere il pubblico che abbiamo costruito in tutti questi anni. Questo in realtà non è sempre possibile, come la maggior parte delle cose affonda nel caos e lotta per avere attenzione come accade in questo momento su Internet. Insieme a Sonic Pieces, quest'anno abbiamo fondato il nostro piccolo negozio/galleria di dischi qui a Berlino che doveva essere un nuovo modo per promuovere le nostre produzioni e avvicinarsi al nostro pubblico.  Abbiamo un pubblico marcatamente internazionale che molto probabilmente verrebbe a visitare il nostro negozio,  ma per adesso questo non sta accadendo. Credo che avere un rapporto stretto e mantenere una presenza piccola,  ma di alta qualità sia la strada da seguire, invece di perseguire una crescita quantitativa costante. Forse abbiamo trovato il momento peggiore. Se riusciamo a mantenere questa caratteristica e a sopravvivere fino ad un altro momento,  dove la gente apprezzi e possa permettersi di sostenere le piccole imprese, potremmo avere un buon risultato.

  

4_Hai una pratica particolare per promuovere gli artisti?

Non c'è altro sostegno se non offrire la possibilità di una realizzazione fisica con gli strumenti promozionali con i quali posso lavorare, come detto in precedenza.

  

5_Internet può determinare la fine progressiva degli strumenti analogici (lp, cd, audiocassetta)?

Penso che sia sicuramente sempre più difficile vendere supporti fisici (analogici) quando la gente è abituata ad avere tutto a disposizione con un click. Non c'è più mistero o pazienza. Come Miasmah sta vivendo, siamo praticamente catering per un piccolo gruppo di collezionisti o nerd della musica che ritengono che l'acquisto di un download o la riproduzione in streaming suoni meno reale. Questo significa anche che ci occupiamo di un gruppo più anziano in quanto la generazione più giovane non è in generale così interessata a spendere soldi per un mezzo analogico che occupa spazio. Per non parlare poi dell’attività di metter su un disco e sedersi ad ascoltarlo tutto. Comunque sento che c'è interesse da tutte le fasce di età per quello che stiamo facendo. Ma il modo in cui si consuma la musica è spesso molto diverso; con le dovute eccezioni, naturalmente.

Scrivendo questo adesso,  a metà novembre 2020,  posso anche dire che abbiamo visto un grande calo delle vendite nell'ultimo semestre, così la nostra base di clienti abituali e quella di altri negozi di dischi sembra aver perso interesse. Comunque ciò sembra accadere tanto per il download che per le vendite fisiche, quindi non so come spiegarlo. Probabilmente la maggior parte della gente preferisce il download all’acquisto adesso che c’é tanta confusione, meno reddito e incertezza generale. Con la situazione attuale é facile vedere come grandi aziende come Spotify e Amazon guadagnano spazio essendo a buon mercato e veloci mentre noi lavoriamo in piccole aree di nicchia. Il modo migliore per sostenerci è quello di acquistare direttamente o attraverso altri piccoli punti vendita. Ma temo che la maggior parte della gente sia così abituata al modo facile e veloce di ascoltare la musica di Internet che ci vorrebbe un miracolo per riequilibrare la situazione.

Per concludere una nota un po' meno deprimente; posso dire che abbiamo iniziato a fare sessioni di ascolto nel nostro nuovo negozio, che ha registrato un interesse da tutte le fasce di età. Ascoltare un intero disco dall'inizio alla fine su buoni diffusori, insieme ad altre persone,  nella stessa stanza,  sembra essere qualcosa di unico che non può essere replicato online. Per me, il futuro dei piccoli negozi di musica,  di nicchia come il nostro,  sta nella connessione personale e nella qualità rispetto alla quantità. Crea una comunità locale se puoi. E se vogliamo un futuro pieno di una fantastica cultura altra, spetta a tutti sostenere quelli che si vorrebbe veder sopravvivere, invece di fare affidamento su uno streaming veloce e su facili ed economiche soluzioni.

Un paio di link per una rapida conoscenza:

http://www.miasmah.com/recordings/

https://miasmah.bandcamp.com/

DANIELE CIULLINI